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Una lettera inaspettata

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L’abbiamo trovato alla mattina attaccata in bacheca. Nessuno si era accorto di nulla la sera prima. Quando alla mattina, in cerca di caffeina, i primi operatori si sono fermati alla macchina del caffè l’hanno notata.
È stato subito un tam-tam. Un’emozione forte ci ha invaso, perché questa lettera, scritta dai parenti di una paziente, ci ha fatto riconoscere quanto il nostro operarare non sia solo un lavoro. È un lavoro che contiene una massione e quando questo ti viene ricordato e riconosciuto è come se spalancassero le finestra in questa stanza che è la routine e ritorni con più forza e vigore a fare il tuo “lavoro”.

davideUna lettera inaspettata

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